Lettera al Presidente Rossi

Egregio Governatore dott. Enrico Rossi

I sottoscritti cittadini, residenti o proprietari di case a Ronchi Poveromo, ritengono necessario un intervento politico per rimediare allo stralcio dell’area dal Regolamento Urbanistico approvato delibera del Consiglio Comunale n. 142 del 30/07/2019.

Le ricordiamo che dopo il PRGC del Comune approvato nel 1972 (DM LL.PP. 1807/1972) e oggetto di una Variante Generale approvata dalla Regione Toscana con DGRT n. 10603 del 1980, l’Amministrazione locale ha sospeso le licenze edilizie per nuove costruzioni dal 1994; per di più la Regione è intervenuta nel 2006 (DGRT n. 270 del 2006) imponendo un limite di 80.000 mc. (mantenendo lo stesso lotto minimo di 3.000 mq e quindi per un totale di n. 80 fabbricati) da identificarsi con Piano Particolareggiato, mai portato ad esecuzione da parte dell’Amministrazione Comunale di Massa.

La volontà politica dell’Amministrazione in carica ha scelto di approvare un Regolamento Urbanistico stralciando l’area di Ronchi Poveromo, Regolamento Urbanistico conformato in Conferenza Paesistica Regionale in data 09/07/2019, che significherà altri anni, probabilmente decenni, di degrado per l’area.

Il problema che le sottoponiamo, certi del suo intervento, è che, nonostante nel quadro conoscitivo del Piano Strutturale, approvato anche con il benestare della Conferenza Paesaggistica in conformità al PIT, apparissero ben identificati i lotti occupati da boschi rispetto ai lotti in cui sono presenti abitazioni, lo stralcio di Ronchi Poveromo questa volta coinvolge l’area nella sua totalità.

Questo comporta due danni di grande portata:

I) da un lato si limitano fortemente gli interventi sugli immobili esistenti (limitati alla ristrutturazione conservativa) senza consentirne la riqualificazione tanto più necessaria sia per i pochi edifici ottocenteschi, sia per le numerose case costruite nel ventennio fascista da importanti artisti e intellettuali, anche con l’intervento di prestigiosi architetti, sia per tutto il patrimonio immobiliare costruito fino all’inizio degli anni ’80 ( periodo in cui è stato inserito nel PRGC l’obbligo di Piano Particolareggiato per la zona di Ronchi Poveromo ).
E’ ovvio che questi edifici presentano criticità strutturali anche per la qualità dei materiali usati, tanto che in alcuni casi si impone la necessità di interventi strutturali importanti se non la demolizione e ricostruzione, che tenuto conto della zona simica e idrogeologica (area già PIME e PIE) in cui sono ubicati risulta a volte più economica e sicura.
Prima dello stralcio erano operative le norme di salvaguardia (D. Lgs. 380/1 art. 3 e 9) che consentivano la ristrutturazione edilizia, limitata alla demolizione e fedele ricostruzione, oggi pur in presenza di un RU di recentissima approvazione, a causa dello “stralcio” viene reiterata per l’intera area di Ronchi Poveromo una norma di salvaguardia per cui si non solo si vieta la nuova edificazione, ma consente limitatissimi interventi sui fabbricati esistenti.
Poiché la mancata pianificazione della zona che durerà anni porterà al degrado dei boschi planiziali e alla loro devastazione da parte di proprietari, la Regione vuole consentire e favorire anche il degrado dell’edilizia presente?
Le chiediamo pertanto di intervenire affinchè la Regione OSSERVI entro l’8 dicembre che lo stralcio dell’area di Ronchi Poveromo non comprenda anche il tessuto TER, così da consentire l’utilizzo delle norme previste nello strumento adottato per il patrimonio edilizio esistente.

II) Le sarà chiaro che il fermo TOTALE di questa zona avrebbe ripercussioni negative anche sulla stessa economia, perché gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria volti alla riqualificazione dell’esistente sono opera di piccole imprese locali.